Gli abitanti di Hunza vivono molto a lungo, chi dice che è la dieta, chi l’isolamento, chi l’aria pura, ma probabilmente il segreto della longevità è nell’acqua. Dipende da certi minerali presenti nell’acqua che proviene direttamente dai ghiacciai. Questi minerali posseggano una elevata carica elettrostatica e delle proprietà fisiche specifiche. Diversi studi sono stati fatti a questo proposito, non sono mie fantasie. Il romanzo di James Milton, Orizzonti Perduti, è ambientato a Shangri-La, un monastero tibetano, che alcuni associano a Hunza. In realtà, James Milton si ispirò alla narrazione dei Padri Evariste Regis Huc e Joseph Gabet (nel 800), ferventi missionari, che percorsero l'Asia centrale attraversando il nord della Cina, la Mongolia e il Tibet fino a giungere a Lhasa nel 1846. Nel romanzo la lamaseria di Shangri-La si trova torreggiante sulla valle della luna blu dove gli abitanti conducono una vita immuni da malattie e dallo scorrere del tempo: forse per questo alcuni pensano a Hunza.
Bisogna dire che il Nord del Pakistan è un mosaico: agli Ismailiti di Hunza (l’Aga Khan è l’imam), si affiancano i musulmani sciiti e sunniti. E tra questi ultimi bolle il fondamentalismo. A Gilgit, capitale della regione, l’atmosfera è pesante per i continui tafferugli tra sciiti e sunniti. Diversamente da Hunza, dove la situazione è calma e l’atmosfera rilassante e piacevole. L’Aga Khan ha fatto moltissimo per gli abitanti di Hunza. La Fondazione Aga Khan ha dato vita, nel 1982, al suo programma di sviluppo rurale. Sono stati scavati centinaia di chilometri di nuovi canali d´irrigazione e nuove strade di montagna. La valle diventa sempre più verde e sempre più produttiva grazie ai questi importanti lavori. Il contrasto è notevole: le vette innevate, i ghiacciai, le aspre pareti di roccia senza vegetazione e infine il verde della valle, grazie ai canali che provengono dalla neve perenne e i ghiacciai che alimentano un’agricoltura rigogliosa. Stupende le albicocche e le pesche, le più buone, succose e dolci mai mangiate!Amo la poesia e particolarmente R.Tagore, il noto poeta bengalese, e vorrei terminare il racconto della valle di Hunza con una sua bella poesie sulla montagna:
La tua vita è giovane, il tuo sentiero lungo;
tu bevi in un sorso l'amore che ti portiamo,
poi ti volgi e corri via da noi.
Tu hai i tuoi giochi e i tuoi compagni.
Non vi è colpa se non ti resta tempo per pensare a noi.
Noi, invece, abbiamo tempo nella vecchiaia
di contare i giorni che son passati, di rievocare
ciò che le nostre annose mani hanno dimenticato per sempre.
Il fiume corre rapido tra gli argini, cantando una canzone.
Ma la montagna resta immobile, ricorda e veglia col suo amore.
2 commenti:
La Valle di Hunza è davvero un posto magnifico! Dev'essere bellissima in primavera con la fioritura delle piante (difatti è una meta amata dai Giapponesi).
Riguardo la longevità degli abitanti, avevo sentito dire che fosse per merito delle loro squisite albicocche...
Quando ci sei stao? E' da molto che rincorro questo sogno...
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