giovedì 14 maggio 2009

HUNZA - PAKISTAN

Hunza è uno dei luoghi più belli della terra. È raggiungibile da Islamabad lungo la famosa, tremenda, terrifica ma bellissima, affascinante, strepitosa Karakoram Highway. Il capoluogo di Hunza è Karimabad. Ecco il forte di Baltit, l'antico palazzo del mir (il principe) di Hunza, appollaiato in cima a un'antica morena, all'ombra dell'Ultar (7.388 metri), che domina il paese agricolo di Karimabad. Lo spettacolare paesaggio è mozzafiato e circondato da maestosi rilievi, come il Rakaposhi (7.788 m), l'Ultar Sar (7.388m) e il Bojahagur Duanasir II (7329m). Sotto invece si trova un altro forte, il forte di Altit. Dalla veranda traforata del forte di Altit, su una rupe che strapiomba per 300 metri sul fiume Hunza, si ha una bellissima veduta sul villaggio di Altit e dal mese di agosto gli abitanti mettono a seccare le albicocche sui tetti piatti delle case. Il villaggio è interessante perché è un groviglio di case, tutte con i tetti piatti, con strettisssimi passaggi che s’intersecano, un vero labirinto di viuzze. Sembra dall’alto che le case siano tutte collegate. È bello vedere le albicocche, di un arancione vivace, i panni colorati stesi e le cataste di legno tutti insieme sui tetti delle case. Gli abitanti non gradiscono i curiosi che li guardano dalla veranda e non vogliono assolutamente fotografi, diventano cattivi.
Gli abitanti di Hunza vivono molto a lungo, chi dice che è la dieta, chi l’isolamento, chi l’aria pura, ma probabilmente il segreto della longevità è nell’acqua. Dipende da certi minerali presenti nell’acqua che proviene direttamente dai ghiacciai. Questi minerali posseggano una elevata carica elettrostatica e delle proprietà fisiche specifiche. Diversi studi sono stati fatti a questo proposito, non sono mie fantasie. Il romanzo di James Milton, Orizzonti Perduti, è ambientato a Shangri-La, un monastero tibetano, che alcuni associano a Hunza. In realtà, James Milton si ispirò alla narrazione dei Padri Evariste Regis Huc e Joseph Gabet (nel 800), ferventi missionari, che percorsero l'Asia centrale attraversando il nord della Cina, la Mongolia e il Tibet fino a giungere a Lhasa nel 1846. Nel romanzo la lamaseria di Shangri-La si trova torreggiante sulla valle della luna blu dove gli abitanti conducono una vita immuni da malattie e dallo scorrere del tempo: forse per questo alcuni pensano a Hunza.
Bisogna dire che il Nord del Pakistan è un mosaico: agli Ismailiti di Hunza (l’Aga Khan è l’imam), si affiancano i musulmani sciiti e sunniti. E tra questi ultimi bolle il fondamentalismo. A Gilgit, capitale della regione, l’atmosfera è pesante per i continui tafferugli tra sciiti e sunniti. Diversamente da Hunza, dove la situazione è calma e l’atmosfera rilassante e piacevole. L’Aga Khan ha fatto moltissimo per gli abitanti di Hunza. La Fondazione Aga Khan ha dato vita, nel 1982, al suo programma di sviluppo rurale. Sono stati scavati centinaia di chilometri di nuovi canali d´irrigazione e nuove strade di montagna. La valle diventa sempre più verde e sempre più produttiva grazie ai questi importanti lavori. Il contrasto è notevole: le vette innevate, i ghiacciai, le aspre pareti di roccia senza vegetazione e infine il verde della valle, grazie ai canali che provengono dalla neve perenne e i ghiacciai che alimentano un’agricoltura rigogliosa. Stupende le albicocche e le pesche, le più buone, succose e dolci mai mangiate!Amo la poesia e particolarmente R.Tagore, il noto poeta bengalese, e vorrei terminare il racconto della valle di Hunza con una sua bella poesie sulla montagna:

La tua vita è giovane, il tuo sentiero lungo;
tu bevi in un sorso l'amore che ti portiamo,
poi ti volgi e corri via da noi.
Tu hai i tuoi giochi e i tuoi compagni.
Non vi è colpa se non ti resta tempo per pensare a noi.
Noi, invece, abbiamo tempo nella vecchiaia
di contare i giorni che son passati, di rievocare
ciò che le nostre annose mani hanno dimenticato per sempre.
Il fiume corre rapido tra gli argini, cantando una canzone.
Ma la montagna resta immobile, ricorda e veglia col suo amore.

2 commenti:

feder84 ha detto...

La Valle di Hunza è davvero un posto magnifico! Dev'essere bellissima in primavera con la fioritura delle piante (difatti è una meta amata dai Giapponesi).
Riguardo la longevità degli abitanti, avevo sentito dire che fosse per merito delle loro squisite albicocche...

rain rongpuk ha detto...

Quando ci sei stao? E' da molto che rincorro questo sogno...