mercoledì 12 maggio 2010

L'ARGENTINA E IL LAGO ARGENTINO

Nell’ultimo racconto del 26 aprile 2010 avevo promesso di scrivere qualcosa di più romantico. Si sa che viaggiare è un’avventura perché può capitare di tutto, nel senso che gli imprevisti sono sempre in agguato. Fa parte del rischio di viaggiare, soprattutto in paesi lontani. Vorrei tornare in Patagonia dove ho trascorso con un simpaticissimo gruppo un soggiorno veramente piacevole. Ho già scritto in passato delle mie esperienze in Patagonia ma vorrei dire altre cose. La prima tappa fu Buenos Aires, una città veramente piacevole e vivace. Essendo Britannico avevo qualche timore di pregiudizio da parte degli argentini per via della storia delle isole Falkland (isole Malvine). Ricordate il conflitto tra l’Argentina e il Regno Unito del 1982, durante il mandato del primo ministro Margaret Thatcher? Le isole furono occupate dai militari argentini. Allora la sig.a Thatcher, detta anche ‘iron lady’, inviò tempestivamente navi da guerra, sottomarini nucleari, aerei e truppe e nel giro di qualche settimana le isole furono riconquistate. Questa sconfitta contribuì alla disfatta della dittatura militare in Argentina. Le isole erano disabitate prima dell’arrivo degli Europei. Furono scoperte dal navigatore inglese John Davis nel 1592 anche se lui non vi mise nemmeno piede. Fu John Strong nel 1690 ad approdare sulle isole e le chiamò Falkland. Poi arrivarono i francesi e in seguito gli spagnoli. In ogni caso, ho trovato gli argentini gentilissimi e disposti al colloquio. Personalmente, non ho un’opinione di assolutismo intransigente sulla faccenda: capisco benissimo il punto di vista degli Argentini ma credo che bisogna anche tener conto del volere degli abitanti. Da Buenos Aires abbiamo volato su Ushuaia, nella Tierra del Fuego (distanza 3000 km). C’è una luce molto particolare da queste parti, intendo nel parco nazionale Terra del Fuoco che confina a sud con il canale di Beagle ed ad ovest con il confine cileno. Ci sono boschi di betulle (Lenga Beech-Nothofagus pumilio; Antartic beech-Nothofagus antartica) e altri alberi ancora e un folto sottobosco. Il parco si affaccia sul canale di Beagle ed è molto suggestivo e romantico. Ushuaia è il capoluogo della Tierra del Fuego. I primi coloni furono inglesi e furono loro a darle il nome attuale. Il nome nativo era infattiu Yamana. Ushuaia si trova in una posizione incantevole: sulla costa meridionale della Tierra del Fuego, situata tra i bordi del canale Beagle e i monti Martial, non alti ma sempre coperte di neve sulle cime. Sorprendentemente il clima è piuttosto mite nonostante la sua posizione geografica. C’è spesso vento ma il vento è una caratteristica di queste zone. Da Ushuaia abbiamo volato su Calafate, sulla riva meridionale del Lago Argentino. È una piccola città. Sembra quasi un grosso villaggio dell’Alto Adige: casette con i tetti spioventi, molte costruite in legno, negozi e caffè sull’arteria principale. È certamente un centro turistico. Da Calafate si visitano i ghiacciai del Lago Argentino che è un parco nazionale (Los Glaciares) e patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. Bellissimi i ghiacciai che si ammirano dal battello. Abbiamo già parlato del Perito Moreno, il ghiacciaio che avanza, ma ce ne sono altri, come Upsala con pareti che raggiungono l’altezza di 80 metri! E che dire del ghiacciaio Spegazzini che ha la parete più alta in assoluto, ben 135 metri! E che dire della baia di Onelli, costellata di tanti piccoli iceberg e pezzi di ghiaccio che finiscono per arenarsi sulla riva? Si scende dal battello e si fa una bella passeggiata attraverso un bosco di lenga per arrivare alla baia. La vista che si apre è veramente straordinaria! Gli iceberg che galleggiano nel lago Argentino dopo essersi staccati dai ghiacciai sono una visione affascinante. Il colore va da un blu intenso a un blu pastello. Il contrasto dipende dalla compattezza del ghiaccio e dall’effetto della luce. Il vento soffia sempre forte ma l’esperienza è indimenticabile. L’esperienza continua. Passiamo in Cile. Ma ne parleremo una prossima volta.

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