venerdì 13 febbraio 2009

IRAN

Sono stato in Iran per la prima volta nel 1992 e mi sono trovato benissimo. Spesso si vedono in televisione migliaia di donne in chador color nero, come corvi, inneggiare al potere teocratico e gridare slogan contro gli Stati Uniti, in apparenza tutte esaltate. Aspettavo di trovare freddezza, invece la gente (uomini e donne) ti saluta con molto garbo dicendo ‘Benvenuto in Iran’. Ogni volta che sono tornato in Iran ho avuto la stessa esperienza, ho incontrato persone gentili e affabili. Molte famiglie ti fermano per chiedere informazioni sulla tua provenienza o per chiedere cosa ne pensi dell’Iran ecc. Nelle zone rurali ho anche incontrato persone che si sentivano libere di parlare senza essere spiati e che si lamentavano della situazione politica. Mi ricordo di aver incontrato una famiglia che stava vistando un sito archeologico: lui era un professore e si lamentava della sua paga e delle condizioni di lavoro.
Tehran, la capitale, è una città senza capo né coda, poco attraente. Come in tutte le megalopoli del mondo, la gente non ha tempo di chiacchierare e neppure di sorridere. Fuori dalla capitale però è tutta un’altra cosa. Nel 1992, ma anche fino a poco tempo e forse ancora oggi, c’erano striscioni fuori dagli alberghi di Tehran con ‘Down America’ o qualche cosa di simile (non mi ricordo le parole esatte, ma comunque si capisce qual è la sostanza dello slogan!). Nel 1992 molti dicevano anche ai nostri amici che si sono iscritti al viaggio ‘ma siete matti di andare in Iran, lì sono tutti esaltati, è pericoloso!’. La realtà è ben diversa, almeno tra la gente ‘comune’. Non ho mai sentito di essere in pericolo né ne ho mai avuto il minimo sentore.
L’Iran è un paese meraviglioso, talmente intriso di storia che un solo viaggio non è assolutamente sufficiente per apprezzare appieno la sua storia e la sua cultura. Il viaggio classico, cioè Tehran, Shiraz (Persepoli) e Isfahan, è grandioso ma ci sono tante altre cose da vedere. Per esempio le chiese armene nella parte nord-occidentale dell’Iran, confinante con Turchia, Armenia e Azerbaijan. Le chiese armene sono di grande suggestione, possono essere un po’ ripetitive ma si trovano in un paesaggio talmente bello che è una goduria totale. Poi c’è la parte sud-orientale verso il Pakistan. Non è il caso di andare oltre Bam per via di predoni e spacciatori di droga che frequentano il deserto. La bellissima cittadella di Bam fu completamente distrutta da un potente terremoto alla fine del 2003. Nel 2004 il principe di Galles, Carlo, si recò a Bam per solidarietà. Si sta ricostruendo la cittadella, credo con l’aiuto di un’equipe giapponese. Non posso non ricordare le innumerevoli vittime del terremoto che distrusse circa il 70% della città nuova di Bam.
Nel 1992 abbiamo fatto un percorso piuttosto lungo e nei centri piccoli gli alberghi erano molto modesti, ma sempre gestiti con tanta buona volontà. La situazione è migliorata notevolmente da allora. Mi ricordo a Hamadan, l’antica Ecbatana, nel nord-ovest dell’Iran, in un modesto albergo, una donna spazzava il pavimento con una saggina. Si alzava la polvere e si depositava da un’altra parte! Trovandosi sulla via della seta in una posizione strategica, fu una città di grande commercio e scambi nei giorni che furono.
Un viaggio in Iran va fatto. Certo le donne devono coprirsi il capo, le braccia e le gambe, ma non devono pensare che sia obbligatorio coprirsi con il chador. Non è richiesto. Basta un foulard in testa, un paio di pantaloni non stretti e sopra un vestito abbastanza largo che arrivi fino al ginocchio. Se non si indossano pantaloni è sufficiente indossare un vestito lungo fino alle caviglie con maniche lunghe e naturalmente un fazzoletto in testa. Per gli uomini è meglio avere la camicia con le maniche lunghe. Credo che molte donne iraniane non ne possano più di indossare il chador, ma sotto hanno le magliette e i blu jeans. Non sarebbe permesso guardare i canali in lingua straniera ma quasi tutti hanno l’antenna (il cosiddetto ‘disco’). Ogni tanto il governo interviene ma una settimana dopo le antenne appaiono di nuovo. Insomma è un popolo allegro e simpatico.

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