lunedì 2 giugno 2008

Organizzazione o disorganizzazione di un viaggio

Organizzare un viaggio non è semplice come può sembrare. Prima di tutto bisogna dipendere dagli altri: dalla compagnia aerea, dal corrispondente locale, dalla ditta di pullman, dall’albergo, dal ristorante è così via. Non sto qui a spiegare tutte le fasi dell’organizzazione, ma una cosa è certa: bisogna cercare di prevenire possibili problemi come chiusure dei musei e dei monumenti per lavori o ristrutturazioni o chiusure settimanali, conoscere il piano esatto dei voli interni, gli orari dei treni, l’orario dei traghetti, ecc.ecc. E’ tutto un incastro e a volte i ‘blocchi’ non coincidono o non s’inseriscono l’uno dentro l’altro. Quando questo succede, qualche cosa andrà sicuramente storto.
Prendiamo, ad esempio, la Grecia: normalmente i musei e i siti archeologici sono chiusi di lunedì. Nelle giornate di apertura alcuni siti e alcuni musei chiudono alle 15. Per questo bisogna essere informati. Ma dove si va il lunedì? Il Museo Nazionale di Atene è aperto, ma solo al pomeriggio. Più che di Atene, parliamo della provincia e delle isole. Il lunedì potrebbe essere un giorno di trasferimento o di bellezze naturali, oppure si potrebbe partire dall’Italia il lunedì, o rientrare il lunedì, ma invariabilmente, quando il viaggio dura più di una settimana, il lunedì c’è, non si scappa!
Nel viaggio che abbiamo organizzato recentemente in Grecia, chiamato Itinerario Ellenico, abbiamo organizzato di lunedì l’escursione ad Efeso, da una delle isole del Dodecanneso, perché in Turchia i siti sono aperti tutti i giorni! Altrimenti, cosa potevamo fare su un isolotto del Dodecanneso il lunedì? Ma certo, visitare una chiesetta! Quando si arriva davanti alla chiesetta è invariabilmente serrata e bisogna cercare la perpetua o il custode per farsi aprire, quando e se si trova. Una volta, credo sull’isola di Naxos, ho suonato la campana della chiesetta ma nessuno è arrivato! Oppure si potrebbe fare un giro panoramico dell’isola e stare un po’ sulla spiaggia. Va bene, ma il giro dell’isola si fa in un’ora e poi sulla spiaggia c’è vento!
E’ molto difficile capire certi meccanisimi per chi non è del mestiere.
Perché volare con Lufthansa a Tehran con un volo che arriva e parte in mezzo alla notte? Il fatto è che praticamente tutti i vettori europei arrivano o partono in mezzo alla notte. Forse Iranair è un’eccezione, ma ricordate che con questa compagnia le donne devono tenere il copricapo per tutto il periodo del viaggio, come se fossero già sul suolo iraniano.
La cosa più imbarazzante per un accompagnatore è trovarsi davanti a un museo o un sito archeologico con il codazzo dietro (per intendere il gruppo) e scoprire che è chiuso. E’ successo a me personalmente a Calcutta presso l’Indian Museum, non lontano dall’hotel Oberoi Grand. Siamo arrivati tranquilli tranquilli davanti all’ingresso – sbarrato!
Cos’è successo? Non poteva essere il giorno di chiusura, ci eravamo informati bene. All’interno del cancello c’era un avviso: un benefattore del museo era deceduto. L’amministrazione del museo ha pensato di chiuderlo per lutto! Si capisce.. ma avevamo già mandato a casa l’autista del pullman perché era nostra intenzione stare al museo tutto il pomeriggio. Il mezzo non ci serviva più. Ora cosa facciamo? Chiamare l’autista? Si trovava già a casa e il pullman era nel garage della ditta. Ci avrebbe messo troppo tempo per venire a prenderci, e poi che dire del traffico caotico di Calcutta…sarebbe arrivato chissà quando, dopo un’ora, due?
Su due piedi ho deciso di prendere la metropolitana (si, c’è la metro a Calcutta), e fare delle visite di un quartiere popolare dove si trova la casa natale di Tagore e altri monumenti. E’ stata un’esperienza stupenda. La metropolitana è pulita, veloce e le corse frequenti, direi meglio della metropolitana di Roma (chiedo scusa ai miei amici romani). In sette minuti eravamo già nel quartiere. Abbiamo fatto una bellissima passeggiata visitando i monumenti, attraversando strade e vicoli pieni di vita e attività, leggendo anche le poesie di Tagore, fermandoci ad osservare dei piccoli tempietti dedicati a Shiva, spesso sotto alberi considerati sacri. Poi siamo rientrati in albergo con la metro. E’ stato un programma ‘alternativo’, ma di grande interesse. Ma, ahimé, non va sempre così bene.

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