mercoledì 4 giugno 2008

Isola di Pasqua

Due parole. Ho sempre desiderato andare all’Isola di Pasqua sin da ragazzo, non soltanto per i Moai, quelle enormi statue colossali che si trovano sull’isola, ma per l’isolamento, la lontananza dalla terraferma. Dista circa 3600 chilometri dalla costa cilena! Il primo a sbarcare sull’isola credo sia stato l’olandese Jakob Roggaveen che sbarcò il lunedì di Pasqua del 1722, motivo per il quale l’isola fu battezzata Isola di Pasqua. Credo che l’isola sia quasi del tutto priva di alberi. E’ un’immensa prateria in mezzo all’oceano. Stare sulle sue ripide scogliere, sentire il vento (l’isola è battuta dagli alisei), guardare il colore scuro dell’oceano e il rumore del mare che s’infrange sulla roccia sottostante…mi evoca un lontano passato, qualche cosa di magico, irraggiungibile... Il fatto di essere lontano da tutto e da tutti mi affascina. Sono stato nella Patagonia cilena, il parco del Paine, stupenda, ma andare all’Isola di Pasqua, che tra l’altro fa parte del Cile, credo che sia un viaggio nel viaggio…chissà se avrò mai modo di andarci…

Nessun commento: