venerdì 9 ottobre 2009

VERSO LA VALLE DELLO SPITI


La valle di Spiti è adagiata praticamente sulla frontiera cinese tibetana. È una valle isolata e nascosta in un angolino dello stato chiamato Himachal Pradesh. È stupenda! Una volta superata la Grande Catena Himalayana, che si potrebbe definire la grande muraglia himalayana, il clima si presenta soleggiato e secco con cieli di un azzurro intenso di giorno e luminoso di notte. Senza la luna si vede la via lattea in maniera incredibile, oltre al piccolo e al grande carro. Sembrano lì a portata di mano. È uno spettacolo indimenticabile! È una valle secca perché piove pochissimo. Le montagne sono nude senza alberi o vegetazione. Ma come in tutte le valli protette dai monsoni l’acqua dalle nevi perenni sopra i 6000 metri viene imbrigliata e portata a valle per irrigare i campi. È uno spettacolo molto bello vedere le montagne di roccia e più in alto le vette innevate e i campi coltivati (orzo, piselli, legumi) disegnati in forma quasi circolare o ovale. I villaggi sono tipicamente tibetani, costruiti in adobe o in pietra. Alcuni dei villaggi sono proprio in quota, sopra i 4000 metri. Qualcuno è addirittura sopra i 4400 m. A questa altitudine, grazie alla rugiada, si trovano degli altipiani con una sottile copertura d’erba.
Da Shimla ci vogliono alcuni giorni per arrivarci. Bisogna fare delle tappe nel distretto di Kinnaur. Il Kinnaur si trova dalla parte monsonica, sotto la grande catena himalayana. Il verde è intenso, smeraldo. L’Irlanda impallidisce al confronto. Scendendo da Shimla si segue il fiume Sutlej. È l’affluente più orientale del fiume Indo, che bagna l'antica e storicamente importante regione del Grande Punjab. Ci sono prove che attestano come prima del 1700 a.C. il fiume Sutlej fosse un importante affluente del fiume Sarasvati, anziché dell’Indo. Il fiume Sarasvati non esiste più, ma da ricognizioni aeree si vede il tracciato del ‘vecchio’ fiume. Chi è stato in Pakistan conosce bene la storia di questo fiume ‘scomparso’. Comunque il percorso lungo il fiume Sutlej è, a dir poco, dantesco. Stanno facendo dei lavori immensi per la realizzazione di centrali idroelettriche. Stanno bucando le montagne e prendendo acqua dai torrenti laterali. Dal punto di vista naturalistico stanno rovinando la valle. D’altra parte il problema dell’energia è molto serio in India, soprattutto nelle grandi metropoli. L’India è una nazione emergente, anzi una potenza economica, che ha bisogno di energia. Nel 2015 probabilmente supererà la Cina come popolazione e diventerà la nazione più popolosa del mondo.
Ma ritorniamo al nostro viaggio. Percorrendo la valle ad un certo punto si può fare una deviazione nella valle di Sangla. La strada che sale è spettacolare. C’è una diga più in alto con una piccola centrale idro-elettrica, ma la valle è ancora intatta. Ci sono dei piccoli villaggi con vecchie case, templi e torri, caratterizzate dall’alternanza di pietre e legno per rendere le strutture più resistenti ai movimenti sismici. L’ultimo villaggio lungo la strada carrozzabile si chiama Chitkul a 3400 metri. È un posto delizioso, ancora intatto, anche se ci sono le prime avvisaglie di modernizzazione. Molte case e templi hanno i tetti di ardesia. I pezzi, tagliati a mano, non sono né quadrati né rettangolari ma ‘artistici’, e formano un bel disegno. Bisogna rientrare sulla strada maestra per arrivare a Kalpa. Ancora lavori ‘infernali’, che poi finiscono. L’albergo, dove abbiamo pernottato, si trova sopra il villaggio con una stupenda veduta sulle vette innevate. Il picco più alto si chiama Kinnaur Kailash (6050 m), residenza invernale di Shiva (quella estiva si trova in Tibet). È una goduria sostare sulla terrazza dell’albergo e vedere le nuvole che salgono dalla valle verso l’alto e che poi si sciolgono improvvisamente. All’alba è eccezionale perché il primo sole lambisce le vette e illumina la neve che si tinge leggermente di rosa. Le nuvole coprono le vette poi improvvisamente si aprono e lo spettacolo ti travolge. Bastano pochi minuti e le nuvole avvolgono di nuove le vette.
Ho iniziato a parlare della valle dello Spiti ma poi sono tornato indietro, a parlare del ‘cammino’ iniziale verso la valle nascosta. Questa parte è meno coinvolgente, ma sempre di grande interesse. A proposito, il nome Himachal Pradesh significa 'Stato della montagna innevata'. Fu incorporato dall'Unione Indiana nel gennaio del 1971, ed è in questo stato che vive il Dalai Lama, a Dharamsala. Parlerò più specificamente della valle dello Spiti prossimamente e poi del percorso verso Manali, nella valle di Kulu. A presto!

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