giovedì 30 ottobre 2008

Sikkim

Il Sikkim è un piccolo statarello dell’Unione Indiana incastonato tra Nepal e Bhutan. Fu annesso all’India nel 1975. Precedentemente era un principato indipendente. Dal territorio prevalentemente montuoso, è un vero paradiso per botanici e zoologi per la presenza di flora e fauna insolite e varie. La pianta che mi ha colpito maggiormente è la felce gigante: un capolavoro della natura.
La capitale Gangtok è a dir poco orribile, forse una delle città più brutte dell’India insieme a Indore nel Madhya Pradesh. Di fronte a Gangtok però si erge una montagna magnifica: Kanchenjunga, a 8586 m. L'alpinista inglese Douglas William Freshfield e il fotografo italiano Vittorio Sella effettuarono il primo periplo documentato del monte. Da Gangtok è veramente un capolavoro. Il problema è vedere la vetta… È spesso coperta dalle nuvole e credo che sia molto più difficile vederla che vedere l’Everest. Vedere Kanchenjunga da Gangtok fa dimenticare la bruttezza del capoluogo. È una zona molto piovosa sotto l’Himalaya e anche nel periodo “secco” ci sono spesso brevi acquazzoni. Molti anni fa siamo rimasti bloccati più volte da frane. Una signora del gruppo molti anni fa prese nota dei chilometraggi lungo il percorso e calcolò che navigavamo tra i 10 e i 12 chilometri all’ora! Manco da un pezzo dal Sikkim. Credo che le strade siano migliorate oggi, almeno spero…
Si pratica soprattutto il buddhismo e ci sono molti monasteri e templi. Uno dei monasteri più belli è quello di Rumtek, proprio di fronte a Gangtok. Completamente rifatto negli anni ’60, è la sede di uno dei principali lama del Tibet, il Karmapa. Gli affreschi di Rumtek sono bellissimi, anche se sono stati completamente rifatti negli anni ’60. Ci sono altri monasteri da vedere nella zona. Da Gangtok parte una strada asfaltata che, costeggiando per buona parte il fiume Tista, si snoda tra campi di riso, distese di cardamomo e boschi di flamboyant, i cui fiori rosso fuoco incendiano a tratti il verde della vegetazione. Sì, quello che trionfa nel Sikkim è il verde intenso della vegetazione. Il clima è umido. I monsoni sono abbondanti. Inoltre, essendo incastonato sotto la mole immensa dell’Himalaya, nelle zone più protette il clima d’inverno è molto mite. State attenti alle sanguisughe nelle zone più umide delle vallate!
Direi che il Sikkim è un posto faticoso da visitare. È lontano un po’ da tutto e da tutti. La prima tappa è Darjeeling, che si trova nello stato indiano del Bengala Occidentale. Bellissima l’ascesa a Darjeeling. Meglio in macchina che con la toy train, che impiega una vita per arrivarci. La parte alta di Darjeeling è deliziosa. C’è High Street con case a graticcio e una chiesa anglicana con la torretta: sembra di essere in un villaggio dell’Inghilterra rurale. Purtroppo il resto della città è da dimenticare. Meno male che ci sono i bellissimi giardini da tè e una vegetazione lussureggiante, e tanti, tanti fiori. Nella parte “coloniale” di Darjeeling c’è un albergo di altri tempi chiamato Windermere, che è il nome di un lago che si trova in Cumbria, nel nord-ovest dell’Inghilterra. È un pezzo di storia coloniale. È una vera goduria soggiornarci, prendere un gin tonic al bar oppure bere una tazza di tè Darjeeling nel salotto circondato da suppellettili coloniali. Anche da Darjeeling si vede la montagna Kanchenjunga in distanza. Durante il nostro percorso panoramico, scendendo da Darjeeling per Kalimpong, si ha il massiccio del Kanchenjunga sulla sinistra.
Kalimpong è un altro posto delizioso. Anche qui siamo stati in un albergo “storico”. Era gestito da una signora anglo-indiana, che ha poi lasciato tutto al suo fedelissimo servitore, il quale ha però dimostrato di essere un mascalzone. Un nipote della signora ha quindi dovuto prendere in mano tutto. Ora non so come sia l’albergo. So che sono state costruite camere nuove nel giardino. Vent’anni fa era un rifugio di pace. Si cenava in un bellissimo salone pieno di ricordi e suppellettili. Una raffinatezza nell’apparecchiare con posate d’argento. Un’atmosfera rilassante e sempre con il Kanchenjunga di fronte. Chiedi al servitore di svegliarti all’alba con una buona tazza di tè e, se sei fortunato, vedrai la montagna, con la sua mole di 8.586 m, nella prima luce del mattino!

2 commenti:

feder84 ha detto...

Che bello che dev'essere!! Quest'estate ho visto il Nanga Parbat e sono rimasto estasiato. Immagino che anche vedere il Kanchenjunga sia un'esperienz indimenticabile..

feder84 ha detto...

Aggiungo che anche nel viaggio in Pakistan che ho fatto quest'estate si procedeva estremamente lenti: 10-12km orari. Quindi è molto probabile che la situazione sia rimasta invariata anche nel Sikkim.