mercoledì 20 gennaio 2010

ANDHRA PRADESH

Sono appena tornato dall’India e sono molto felice. L’India per me è una medicina, mi fa bene e mi dà energia. Ho fatto un viaggio rurale nello stato indiano del Karnataka, ma la prima tappa era Hyderabad, capitale dell’Andhra Pradesh. Sto parlando in prima persona ma in realtà stavo accompagnando un nostro gruppo. Siamo arrivati al momento sbagliato, non per il clima, ma per le grosse manifestazioni per indurre il governo centrale a creare due stati da uno. Il Telangana sarebbe il 29° Stato dell’Unione Indiana. Il governo centrale a Delhi, dopo cinquanta anni di rivendicazioni, sembra essere d’accordo. Telangana è la regione attorno all’attuale capitale dello stato dell’Andhra Pradesh comprendente 10 dei 23 distretti. Storicamente e culturalmente è sempre stata separata dai distretti costieri benché abbiano la stessa lingua, il telugu. Telangana apparteneva al regno musulmano del Nizam, mentre i distretti dell’Andhra erano amministrati direttamente dall’Impero britannico. Questi ultimi hanno quindi potuto usufruire di una migliore educazione occidentale e di uno sviluppo moderno. Dopo che il regno del Nizam, che voleva rimanere indipendente, è stato invaso ed annesso dall’esercito indiano nel 1948, è stato creato uno stato separato di Hyderabad. Ma nel 1956 i confini degli stati indiani sono stati ridisegnati in base a un criterio linguistico. La parte dello stato di Hyderabad che parlava marati venne annessa al Maharashtra; un’altra parte al Karnataka. La parte che parlava telugu, o Telangana, è venuto a formare lo Stato dell’Andhra Pradesh assieme ai distretti costieri staccati da Madras. Il movimento per un Telangana è andato intensificandosi nel 1969. All’inizio era un movimento studentesco la cui base si trovava nell’università Osmania; nel 1969 è divenuto un movimento popolare. In quell’anno più di 350 studenti sono stati uccisi dalla polizia. Ma colui che ha iniziato il movimento popolare al grido di “Jay Telangana”, Marri Channa Reddy, è riuscito a incorporare nel partito Congress il suo Telangana Praja Smithi Party. Indira Gandhi lo fece allora primo ministro dello Stato. Nelle scorse settimane Hyderabad e molte città del Telangana, Nalgonda, Karimnagar, sono rimaste paralizzate dalle agitazioni. In passato molti giovani si sono immolati per la causa. Per esempio un certo KC Rao ha iniziato un digiuno che vuole proseguire fino alla morte. Soffrendo anche di diabete era in fin di vita. Non so se è morto o si è ripreso. Rimangono comunque ancora molte difficoltà da risolvere. La regione ha 119 posti sui 294 dell’assemblea. Essa è la più povera e la meno sviluppata, ma nel suo territorio comprende la capitale Hyderabad, che quelli dell’Andhra non vogliono abbandonare. Concedendo l’autonomia al Telangana il governo centrale sta aprendo un vaso di Pandora: molte altre regioni, in altri Stati vorrebbero avere la stessa autonomia e i politicanti sono sempre pronti a battersi per una poltrona in più.

Siamo rimasti in Andhra pochi giorni ma le difficoltà sono state tante. Siamo andati a vedere due bellissimi templi Kakitiya, che si trovano a più di cento chilometri dalla capitale. Lungo il percorso abbiamo trovato tantissimi blocchi stradali. Studenti di tutte le età, anche molto giovani, erano seduti sulla strada e impedivano il passaggio. In alcuni casi, i ragazzi delle scuole superiori e gli studenti universitari accendevano dei falò sulla strada e inneggiavano in coro “Jay Telangana”, una specie di long-live Telangana. Nonostante le continue interruzioni, siamo riusciti ad arrivare al bellissimo tempio di Ramappa della dinastia dei Kakatiya (indu shivaita) che tra il 1083 e il 1323 d.C. regnò nell’area dell’attuale Andhra Pradesh, uno dei regni Telugu più grandi che appunto durò per secoli. È proprio questa zona lo zoccolo duro di Telangana. Abbiamo saltato il pranzo e mangiato banane e patatine pur di seguire il programma. Siamo riusciti anche a vedere il tempio di Warangal, anche se stava diventando buio. Questo tempio è un bell’esemplare di architettura e scultura Kakatiya. È stato costruito da Rudra Deva nel 1163 d.C. in stile Chalukya, a forma di stella con tre santuari dedicati a Shiva, Vishnu e Surya. Come il tempio di Ramappa, Warangal è eccezionale per i suoi pilastri riccamente scolpiti e la scultura. Il basalto nero Nandi, un monolito, ha una bella finitura lucida.

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