martedì 13 maggio 2008
Viaggiare in treno in India
Viggiare in treno in India è un’esperienza. I treni, soprattutto quelli di lunga percorrenza, sono spesso in forte ritardo, le carrozze fatiscenti e stracolme di umanità. Viaggiando in India alcuni anni fa, il treno da Varanasi a Calcutta aveva 12 ore di ritardo (linea Delhi-Calcutta) a causa della nebbia nella valle gangetica. Fortunamente la stazione era vicina all’albergo e così ho potuto controllare di tanto in tanto la situazione. Nessuno sapeva niente. Dopo diversi tentativi mi sono rivolto più volte al capostazione. Disperato per la mia insistenza, mi ha detto quasi gridando “siamo in India, non so dov’è il treno, è partito da Delhi, è lungo la linea, ma non so dov’è. Arriverà tra un’ora? Arriverà tra due? Chissà, non lo so. È già arrivato ad Allahabad? (la stazione prima di Varanasi) Non lo so! Siamo in India. Abbi fede”. È arrivato ‘puntualmente’ con dodici ore di ritardo. Ho viaggiato così di notte anziché di giorno. Sono arrivato nella meravigliosa stazione di Howrah, Calcutta, tutto intero. Dodici ore di ritardo è un’eccezione comunque. Recentemente, nel mese di Marzo 2008, ho viaggiato in treno da Bhopal (la capitale del Madhya Pradesh) e Jalgaon (Maharasthra): un percoso di circa 7 ore con un treno a lunga percorrenza. Proveniva da Gorakhpur vicino al Nepal con destinazione Bombay. Aveva soltanto 4 ore di ritardo per qualeche inspiegabile ragione. Viaggiare in treno in India è un’esperienza che tutti dovrebbero provare. La vita che si svolge nelle stazioni è uno spaccato di vita indiana: dal mendicante al nababbo, dal rinunciante scarsamente vestito alla donna musulmana completamente coperta. C’è da spendere due parole sui ‘coolies’ i facchini vestiti di rosso. Sono eccezionali, tengono due valige sulla testa ed altre due in mano e a volte una borsa sotto il braccio. Poi c’è il percorso in treno. Ci si mescola con i passeggeri indiani, si scambiano opinioni e si comincia a capire la loro mentalità rassegnata a tutto quello che succede, anche un ritardo di dodici ore! Ad ogni fermata salgono venditori. Nelle stazioni principali, dove il treno sosta di più, ci sono innumerevoli bancarelle lungi i marciapiedi dove vedono cibarie. Tutti o quasi tutti scendono dal treno per mangiare. Quando il treno si ferma ad un semaforo rosso molti scendono sui binari ad aspettare. Le carrozze sono così stipate che prendere un boccone d’aria è un toccasana.
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