Personalmente però concepisco la Tunisia in un altro modo, non tanto per il mare o le bellissime oasi di Nefta e Kairouan, ma soprattutto per l’archeologia. Tutti quanti noi conosciamo Cartagine. È un’escursione che fanno tutti, se pernottano a Tunisi, Hammamet, a Bizerte o nelle vicinanze. Ma la Tunisia è ricchissima di archeologia. A Thuburbo Majus le rovine romane sono molto suggestive, adagiate su un lieve pendio in un paesaggio ameno. Conserva un Capitolium notevole. Anche il sito di Sufetula (Sbeitla) ha una Capitolium da mozzafiato. Il sito archeologico di Mactaris si trova all’interno, isolato, un notevole sito archeologico, ma direi più per esperti. Anche Utica è per gli esperti o gli amanti dell’archeologica, lì si trovano tracce di necropoli puniche e edifici romani.
Tra le cose più belle dell’archeologia in Tunisia ci sono i siti di Thugga (Dougga) e Bulla Regia. Thugga conserva monumenti punici, numidi e romani. Il Campidoglio e il Capitolium sono di una bellezza sconvolgente. Si trova anche un mausoelo numidico ben conservato. Il sito che mi ha colpito più di tutti è Bulla Regia, città romana dove sono conservate le abitazioni sotterranee con bei mosaici. I mosaici più belli di Bulla Regia sono custoditi al Museo du Bardo a Tunisi. Poi ci sono tanti altri siti ‘minori’.
Molti dei siti si trovano nel nord della Tunisia dove il paesaggio è verde e ameno. All’interno, nel nord del paese, gli inverni possono essere gelidi e la primavera piovosa e a volte fredda. Comunque sono posti che si possono visitare tutto l’anno. Non dimentichiamo l’anfiteatro di El Jem, di proprozioni notevoli. Sembra quasi un colosseo. Doveva essere molto capiente, forse uno degli anfiteatri più capienti del mondo romano.
Tunisi è una città piacevole con un’atmosfera un po’ parigina, nel downtown s’intende. La medina di Tunisi è notevole, ma non per fare ‘shopping’ (che perdita di tempo e spreco di energia!). Camminare nei vicoli, vedere le vecchie costruzioni, visitare qualche casa antica, anche vedere il suq, ma non fermarsi ogni secondo per vedere delle collane o altre cose che non valgono niente. Il fatto è che non si può neanche guardare i negozi in pace perché si è presi d’assalto dai negozianti. La visita della medina dev’essere fatta in maniera articolata. È indispensabile conoscere una persona del posto che conosca tutte le viuzze e vicoletti.
Alcune case signorili sono aperte al pubblico. Ce n’è una, non mi ricordo come si chiama, di epoca ottomana credo, dove si trova un museo etnografico. La casa è stata ristrutturata ed è molto bella, con un dedalo di cortili e stanze, ma la mostra permanente è di una noiosità estrema, stanze e stanze di bambocci vestiti in abiti tradizionali, in pose in cucina, in bagno, nella camera da letto, sui tappeti, donne bambocce ghirlandate di pesanti collane e gioielli, ecc.ecc. È bene conservare la propria eredità… ma bastano cinque minuti per vedere tutto (probabilmente bisogna avere un interesse quasi professionale ma apprezzare queste cose). Vale la pena visitare la casa, vedere l’architettura, i cortili interni, la pianta insomma, ma non stare delle ore a passare di stanza in stanza. Anche la città di Sousse, sulla costa, più a sud, ha una medina suggestiva. Troppi turisti però che si riversano dagli innumerevoli alberghi situati nelle vicinanze. Nella parte alta della medina di Sousse si trova un museo di mosaici favoloso. Le oasi di Tozeur e Nefta sono sognanti soprattutto al tramonto. Il più bel tramonto che ho mai visto in vita mia è stato a Nefta, il cielo color porpora, completamente porpora a perdita d’occhio.
Non si va in Tunisia per vedere il deserto. Dopo l’attraversamento del grande lago salato El-Chott-Djerid (molto suggestivo) da Nefta, si entra in una zona desertica. Fanno vedere due dune in croce con venti pullman attorno che sputano fuori tanto di quel gas che l’aria è più insana che Milano d’inverno. Non ci sto. È vero, il turismo porta ricchezza alla popolazione locale, ma portato a questo estremo è immorale. Ci sono tante cose belle da vedere in Tunisia e poi ti portano a vedere una duna! Comunque, dedicare una settimana alla visita dei siti archeologici tunisini vale veramente la pena. Non è possibile farlo stando fermi in un posto al mare. Bisogna spostarsi e stare in qualche albergo modesto. La Tunisia ha svilupputo il turismo sulla costa ma molto, molto meno all’interno.
Ricordo la belleza delle oasi di montagna verso l’Algeria, dove sono stato più di trent’anni fa. Allora non c’era nessun insediamento turistico e pochissimi turisti. Negli anni sono tornato molte volte in Tunisia. Circa ventitré anni fa sono tornato alle oasi di montagna e già allora stavano costruendo un mega-albergo, non mi ricordo esattamente dove. Da allora sono tornato a Tozeur e Nefta ma non nelle oasi di montagna. Credo che forse sia meglio non tornare in quei posti dove hai lasciato il cuore per non spezzare un sogno!
Non si va in Tunisia per vedere il deserto. Dopo l’attraversamento del grande lago salato El-Chott-Djerid (molto suggestivo) da Nefta, si entra in una zona desertica. Fanno vedere due dune in croce con venti pullman attorno che sputano fuori tanto di quel gas che l’aria è più insana che Milano d’inverno. Non ci sto. È vero, il turismo porta ricchezza alla popolazione locale, ma portato a questo estremo è immorale. Ci sono tante cose belle da vedere in Tunisia e poi ti portano a vedere una duna! Comunque, dedicare una settimana alla visita dei siti archeologici tunisini vale veramente la pena. Non è possibile farlo stando fermi in un posto al mare. Bisogna spostarsi e stare in qualche albergo modesto. La Tunisia ha svilupputo il turismo sulla costa ma molto, molto meno all’interno.
Ricordo la belleza delle oasi di montagna verso l’Algeria, dove sono stato più di trent’anni fa. Allora non c’era nessun insediamento turistico e pochissimi turisti. Negli anni sono tornato molte volte in Tunisia. Circa ventitré anni fa sono tornato alle oasi di montagna e già allora stavano costruendo un mega-albergo, non mi ricordo esattamente dove. Da allora sono tornato a Tozeur e Nefta ma non nelle oasi di montagna. Credo che forse sia meglio non tornare in quei posti dove hai lasciato il cuore per non spezzare un sogno!